Sostegno al Centro “Qankunapaq” (Bolivia)

Responsabili del progetto
Il responsabile di questo progetto è Don Fabio Calvi, missionario bergamasco a Melga (Bolivia), nato il 13 giugno 1981, appartenente alla parrocchia di Casazza.
Questo progetto è stato realizzato in collaborazione con Gianluca Scannapieco, dell’Associazione “Olas de Esperanza – Insieme per la Bolivia O.D.V.”, che si occupa di solidarietà e sostegno umanitario, in particolare rivolto a bambini, giovani e famiglie in difficoltà che abitano in Bolivia.
Descrizione del progetto
Riferimenti geografici e sociali
Colcapirhua è una cittadina situata nel dipartimento di Cochabamba, nella zona centrale della Bolivia. Inserita nell’area metropolitana conosciuta come “Kanata”, si trova a circa 9 km a ovest della città di Cochabamba e si caratterizza per la sua posizione nella fertile valle andina, a un’altitudine di circa 2.565 metri.
Con una forte vocazione agricola e artigianale, Colcapirhua è un territorio in crescita, segnato da sfide sociali ma anche da un forte spirito comunitario. In questo contesto, si inserisce il progetto Qankunapaq, come risposta concreta alle esigenze educative e terapeutiche di una popolazione giovane e vulnerabile.
Il Centro di Educazione Inclusiva “Qankunapaq” verrà realizzato nella zona rurale di Colcapirhua nell’infrastruttura di una ex collega (insegnante della scuola primaria) la quale condivide il sogno educativo e dimostra piena fiducia e collaborazione allo sviluppo del progetto.
In questa area sono presenti 4 istituti scolastici con un numero elevato di iscritti a cui poter proporre la nostra offerta educativa. Non sono presenti altri doposcuola e centri terapeutici nella zona di interesse.
Educazione e inclusione
Il sogno di aprire il Centro di Educazione Inclusiva “Qankunapaq” (nella lingua originaria Quechua significa “per voi”) nasce da una semplice convinzione: per proiettarsi verso un futuro prospero e una società migliore, l’istruzione è l’unica strada possibile. Se in questo processo di trasformazione vengono coinvolti i più bisognosi, i risultati possono essere ancora più concreti e profondi.
Si propone di iniziare con la realizzazione di un doposcuola nei turni del mattino e del pomeriggio. In collaborazione con le unità educative della zona, si presenterà alle famiglie dei quartieri circostanti la possibilità di iscrivere i propri figli al centro, dando loro l’opportunità di rafforzare la propria crescita svolgendo i compiti indicati dalle scuole di riferimento. Oltre a queste attività accademiche, gli educatori si occuperebbero della gestione di momenti ludici, ricreativi e formativi nel rispetto dei valori umani.
Con il supporto di una assistente sociale e una psicologa, la proposta sarà offerta principalmente agli studenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, lasciando la possibilità di coinvolgere anche gli studenti della scuola secondaria non appena gli ambienti saranno adatti a questa fascia d’età. Qualora venisse riscontrata la presenza di bambini o persone disabili, saranno fornite sessioni terapeutiche di fisioterapia, chinesiterapia e stimolazione sensoriale con la presenza di una fisioterapista.
Al fine di fornire un supporto concreto alle famiglie e di collegare le attività di sostegno scolastico con le corrispondenti classi delle unità educative, verrà attivata una mensa popolare, favorendo anche il sostegno di un adeguato livello di nutrizione.
I bambini e gli adolescenti (con le loro famiglie) potranno contare sul supporto costante di un’area di Servizio Sociale (tra le sue funzioni ricordiamo la creazione di fascicoli personalizzati, l’accompagnamento delle famiglie nelle loro situazioni sociali, le visite domiciliari, la risoluzione dei conflitti e, quando necessario, il coordinamento con i difensori civici locali) e di un ufficio di psicologia, che sarà uno strumento concreto di supporto emotivo e psicologico per tutti i casi che meritano questo tipo di attenzione.
In entrambi i turni, gli studenti avranno la possibilità di completare i compiti per casa, ricevendo un’attenzione individuale da parte degli educatori, che sono responsabili dello svolgimento delle attività educative e dello sviluppo integrale dell’individuo attraverso dinamiche personali e di gruppo.
Il coordinatore dell’area terapeutica, attraverso l’elaborazione di diagnosi personalizzate e di un calendario dettagliato, sarà responsabile dello svolgimento delle sessioni terapeutiche e del rafforzamento della partecipazione attiva dei genitori nei processi di recupero di bambini e adolescenti con disabilità e malattie.
Si precisa che i servizi offerti dall’area terapeutica saranno aperti anche alla normale popolazione scolastica di supporto, qualora ne avesse bisogno.
La mensa sarà gestita da un incaricato, il quale dovrà garantire la preparazione del cibo, l’igiene dell’ambiente e una buona qualità dell’alimentazione, fornendo pranzi e/o spuntini ogni giorno, dal lunedì al venerdì.
Per consentire un buon sviluppo delle attività, verranno stipulati accordi con università, istituzioni e unità didattiche, che sosterranno i processi educativi e terapeutici del Centro attraverso il contributo concreto di stagisti, professionisti, volontari e la realizzazione di consulenze mediche e sessioni esterne a prezzi adeguati alla nostra realtà sociale.
Obiettivo del progetto
Questo progetto educativo è finalizzato alla costruzione comunitaria di una realtà incentrata sull’integrazione e sull’inclusione. Questi due elementi, accompagnati da una realtà quotidiana orientata a un costante scambio di conoscenze e valori umani, possono consentire di vivere un’esperienza formativa unica.
Le diversità dovute a condizioni sociali vulnerabili, difficoltà fisico-psicologiche e scarse risorse economiche possono essere trasformate in opportunità per lo sviluppo integrale dell’individuo e dell’intera comunità educativa coinvolta nei processi.
L’obiettivo è quindi creare un centro educativo e terapeutico basato su integrazione, inclusione e scambio di valori umani, trasformando le difficoltà sociali, fisiche ed economiche in opportunità di crescita per l’intera comunità.
L'importanza del progetto
Il centro sarà dedicato alla memoria di Cristhian Condo Mamani, un bambino di 11 anni brutalmente assassinato il 9 ottobre 2022, mentre cercava di difendere la zia da un’aggressione. Cristhian Condo Mamani non aveva i genitori biologici dalla nascita, viveva in una situazione di rischio costante e in una realtà molto umile a La Paz, nella zona di Munaypata: nonostante tutto, è stato una dimostrazione di resilienza e affetto per le persone che lo hanno conosciuto, dimostrando al mondo intero che l’Amore si esprime nel silenzio e attraverso piccole azioni alla portata di tutti.
La testimonianza di questo sentimento puro è stata affidata a Don Fabio Calvi, che durante la sua permanenza a La Paz, ha avuto l’opportunità di creare una relazione di amicizia profonda con il piccolo Cristhian, trasformandosi nella figura paterna e in un riferimento essenziale per il bambino.
Da questo Amore nasce la volontà da parte di Don Fabio di collaborare concretamente nella realizzazione del progetto educativo, per poter rivedere lo sguardo dolce del suo “figlioccio” tra i bambini e i giovani che un giorno parteciperanno ai processi educativi e terapeutici del centro.