Sviluppo delle competenze digitali delle donne di Mangochi (Malawi)
Responsabile del progetto
Il responsabile di questo progetto è il reverendo Padre Joseph Kimu, un sacerdote diocesano della diocesi di Mangochi in Malawi.
Dal giorno della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 27 luglio 1985, è sempre stato colpito dal basso tasso di alfabetizzazione e dalla povertà della popolazione della zona in cui opera.
Descrizione del progetto
Riferimenti geografici e sociali
Il progetto si sviluppa nel distretto di Mangochi, nel sud del Malawi, un’area di 6.273 km² con oltre 610.000 abitanti, in gran parte di etnia Yao. Qui persistono pratiche culturali che contribuiscono all’abbandono scolastico delle ragazze e ai matrimoni precoci, con conseguenti rischi sanitari e impedimenti alla prosecuzione degli studi.
La popolazione vive in un contesto caratterizzato da bassi livelli di alfabetizzazione, soprattutto tra gli appartenenti alla tribù Yao, storicamente poco propensi a mandare i figli a scuola perché maggiormente impegnati nelle attività di pesca lungo il lago.
Il contesto geografico e socioeconomico è ulteriormente segnato dalla forte ruralità del Malawi, dove l’accesso a infrastrutture e tecnologie digitali è limitato: nel 2018 solo il 4% delle famiglie rurali possedeva un computer e il 7% disponeva di Internet domestico. La mancanza di dispositivi, i costi elevati, le carenze del sistema educativo e le infrastrutture informatiche obsolete alimentano un profondo divario digitale, che colpisce in modo particolare le giovani donne, già ostacolate da stereotipi di genere e scarsa rappresentanza nei settori dell’innovazione.
Nell’area di Mangochi sono presenti 4 istituti scolastici con un numero elevato di iscritti, ma non esistono doposcuola e centri terapeutici.
Saint John Education Centre
La Scuola Secondaria Femminile di Saint John, situata a Mangochi in Malawi, è un’istituzione dedicata a trasformare la vita delle giovani donne attraverso un’educazione di qualità, in un territorio dove i tassi di completamento scolastico femminile sono tra i più bassi del Paese.
Fondata nell’ottobre 2020, fa parte del Centro di Educazione Integrale St. John, che comprende anche scuole primarie e asili d’infanzia. In un contesto segnato da barriere socio-economiche e culturali — come matrimoni precoci, povertà e pregiudizi di genere — la scuola si impegna a promuovere l’istruzione femminile offrendo un ambiente di apprendimento inclusivo, orientato all’eccellenza accademica, allo sviluppo delle competenze per la vita, alla formazione di future leader e ai valori cristiani.
Obiettivo del progetto
La Saint John School mira a offrire alle ragazze solide conoscenze accademiche e competenze digitali fondamentali.
Nonostante la presenza di un laboratorio informatico realizzato con il supporto di AMPELOS Italia, le 600 studentesse condividono appena 40 computer, con un rapporto di 15:1 che limita drasticamente il coinvolgimento pratico e mantiene il curriculum prevalentemente teorico.
Questa situazione accentua il divario digitale e riduce la competitività delle ragazze rispetto ai loro coetanei, compromettendo l’accesso a borse di studio, opportunità lavorative qualificate e iniziative imprenditoriali.
Sebbene programmi come il Malawi Girls Can Code Too (MGCC2), sostenuto da UN Women e da enti governativi, abbiano raggiunto oltre 7.500 ragazze in vari distretti, nelle aree rurali e svantaggiate come Mangochi persistono gravi ostacoli legati alle infrastrutture, alle barriere socio-culturali e alla carenza di risorse.
Colmare questo divario è quindi essenziale: l’iniziativa intende garantire un accesso equo e continuativo a strumenti informatici moderni, permettendo a centinaia di studentesse di proseguire gli studi, accedere a impieghi qualificati e assumere ruoli di leadership nelle loro comunità. Senza interventi mirati e tempestivi, infatti, molte giovani rischiano di diplomarsi prive delle competenze digitali indispensabili per affrontare con successo il mondo del lavoro, l’istruzione superiore e l’economia globale.
A chi si rivolge il progetto
Cosa prevede il progetto
Per affrontare la carenza di risorse ICT, il progetto prevede l’acquisto di almeno 100 laptop usati e pienamente funzionanti, così da integrare i 40 computer desktop già in uso e ridurre il rapporto studenti/computer dall’attuale 15:1 a circa 4:1. Questa dotazione permetterà alle classi di partecipare simultaneamente ad attività pratiche basate sull’uso del computer, ampliando le opportunità di apprendimento e facilitando lezioni mobili in diverse aule, non più limitate al solo laboratorio. Ogni dispositivo risponderà ai requisiti necessari per supportare il software educativo in uso — processore Intel Core i5 o equivalente, Windows 10 Home o superiore, almeno 16 GB di RAM e 500 GB di archiviazione — garantendo prestazioni adeguate alle esigenze di studenti e insegnanti.
I laptop saranno integrati nell’infrastruttura ICT esistente e gestiti dal nostro team tecnico interno, che ne assicurerà manutenzione regolare e aggiornamenti tempestivi. Parallelamente, gli insegnanti riceveranno formazione continua per utilizzare efficacemente la tecnologia e integrare l’ICT in tutte le materie, così da potenziare l’esperienza didattica complessiva.
Il progetto sarà monitorato attraverso valutazioni periodiche delle competenze ICT e analisi dei progressi degli studenti, accompagnate da relazioni degli educatori sull’impatto della tecnologia sul curriculum scolastico. Un rapporto annuale riassumerà risultati, sfide e raccomandazioni, fornendo una visione chiara degli effetti dell’iniziativa.
L'importanza del progetto
L’accesso ampliato alla tecnologia consentirà alle studentesse di sviluppare competenze avanzate, dalla programmazione al design grafico, e offrirà agli insegnanti strumenti per metodologie didattiche più innovative. Nel breve periodo ciò favorirà un maggiore coinvolgimento e un miglioramento delle competenze digitali; nel medio termine preparerà le diplomate a percorsi formativi e professionali qualificati; nel lungo termine contribuirà a rafforzare la partecipazione femminile allo sviluppo socio-economico del Malawi, riducendo fenomeni come il matrimonio precoce e sostenendo la formazione di future leader comunitarie.

